Via Francigena Tappe 30-32, gennaio 2024
Car@ amic@ e car@ paziente,
amo partire qualche giorno a piedi, come umile pellegrino, nei giorni subito dopo Capodanno, per trovare sentieri verdi dentro di me, e silenzi per ascoltare.
Amo mettermi sul Cammino per fare il punto sui miei obiettivi per il nuovo anno.
E da anni lo faccio anche per trovare degli auguri credibili da farti, car@ amic@ e car@ paziente. Per continuare con un senso la tradizione della mia letterina di Natale per te.
Camminerò tre tappe della via Francigena, la 30, la 31 e la 32, sul verde Tappeto Volante delle colline del Chianti.
Da San Miniato a Gambassi Terme, da Gambassi a San Gimignano, e da San Gimignano a Monteriggioni.
Evidentemente il desiderio di poter camminare ancora con i miei figli, come ho avuto la fortuna di fare quest’estate sul Cammino di Santiago, ce l’avevo talmente sulla punta della lingua che si è subito avverato!
Perché inaspettatamente si sono aggiunti , a rallegrare la Via del Pellegrino solitario, mio fratello Danilo, e tre dei miei figli : Ambra che prende la foto, Pepe, Milo, e la sua fidanzata Rachele.
La prima tappa, partendo non allenati e dopo i pranzi dalle feste, un po' ci farà sudare, soprattutto nel salitone finale…
…ma ci tuffa subito nella magia delle dune verdi….
..camminando a lungo sui crinali in quota , fila di formichine a fare il solletico al profilo delle colline, con la vista che si libra infinita da entrambi i lati…
…e subito si fa il silenzio, sospeso e libero…
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..aperto per l’Ascolto..
…lo srotolarsi dei pensieri, la dimensione del Pellegrino, dove camminano le emozioni …
Amo pensare al Capodanno come ad un giorno in cui, dal profondo del cuore ancora illuminato e fiducioso, che sta dentro ognuno di noi, fin da quando eravamo bambini, sgorgano spontanei i nostri desideri per il nuovo anno. I sogni che abbiamo e quelli che vogliamo realizzare nella nuova stagione che si apre davanti a noi.
Molti Maestri insegnano a prenderci un tempo in questi giorni, per guardare dentro noi stessi. Per cercarli uno ad uno, quei sogni, quasi a farne l’appello.
Insegnano a costruirci quel tempo per intrufolarci dentro di noi, facendo a spintoni tra le ostinate cortecce delle paure e delle disillusioni, sgomitando tra le corazze dei pregiudizi e delle scottature accumulate negli anni.
Per entrare in quella stanza interiore dalla Luce ambrata, che è lì in fondo al nostro cuore fin da quando siamo nati.
Dove, come da bambini, tutto ci pare ancora possibile, dove scopriamo i profumi delle occasioni e delle nostre potenzialità.
Dove ci fidiamo. Dove, senza drammi, male che vada impariamo.
Dove nessuno ci ha ancora messo il dubbio che tutti i semi che vediamo intorno diverranno fiori, tutte le note canzoni , tutti i progetti realtà, e che tutti gli alberi che coltiveremo daranno frutti preziosi nel giardino generoso della nostra vita.
Sì…, si lo so che c’è anche quell’altro “noi”, quello che scuote la testa, seduto sulla sedia dello zio un pò bisbetico, borbottando: “hei, bel sognatore, atterra pure! , che se no ci pensa la vita coi suoi calci ….”
ok zio, ognuno ha le sue ragioni, …ma semplicemente a Capodanno non è te che scelgo di venire a trovare!
Preferisco prendermi un the coi biscotti assieme al mio piccolo Sognatore della stanza con la Luce ambrata, e con lui fantasticare sul 2024. Su quello che voglio diventare in quest’anno, in modo tale da riuscire a realizzare i miei desideri….
Chissà se è da lì che nacque, nel passato, la tradizione dei regali di Babbo Natale, prima che il Commercio e l’Immagine lo trasformassero nello sfarzo delle lucine e dei consumi…
…come a raccontare di tempi in cui, all’inizio di un Nuovo Ciclo, si chiedeva al proprio bimbo puro interiore di scrivere la sua letterina con i suoi desideri.
Ma non elencando regali che qualcuno avrebbe dovuto comprargli e portargli.
Piuttosto scrivendo di quello che dentro di noi vorremmo scoprire, cambiare, aprire, superare, dimenticare, sviluppare, ricredere, perdonare… per veder fiorire poco a poco quelle parti di noi luminose e incontaminate, che si fidano, che ci credono, che ci provano, e che raccolgono tutti i più generosi desideri…
Non una lista della spesa, come se si potesse comprare la nostra crescita, o la felicità. O come se qualcuno ce la potesse regalare.
Piuttosto un impegno con me stesso. Una intenzione, una promessa, un voto, una preghiera….
Credo che i verdi mi si siano scolpiti nella retina… l’aria fresca dell’inverno che dilata le narici nello sforzo…il silenzio rarefatto dei pratoni d’altura….il tempo sospeso…
Mi perdo nei passi e nei pensieri, affidandomi alle correnti libere dei venti come falco sospeso ai suoi cerchi nel cielo…
Non so se sfioro la terra coi passi, o la sorvolo su un Tappeto Volante ricamato di dune verdi ….
… poi il vociare allegro dei ragazzi mi riporta alla merenda, alle vesciche, al qui ed ora .
Ma mi sento più ricco di prima, più forte, più aperto.
Sono sceso nella mia stanza dalla Luce ambrata, ho preso un the con quel Flavio laggiù, che sbracciando tra un biscotto e l’altro non la finiva di raccontarmi entusiasta di sogni, impegni, cammini e progetti per questo nuovo anno ….
Il giorno dopo, da Gambassi Terme verso San Gimignano, il sole ci accoglie con una giornata strepitosa, e ci indica la via.
…dove ci guidano i Cipressi, guardiani sicuri di queste stradine bianche
… aghi verdi, ricami che all’orizzonte cuciono il bordo tra la terra e il cielo …
…skyline vivente, bagnato dalla luce …
…punti esclamativi capaci di esprimere tutta la nostra meraviglia per questo mondo incantato.
Ancora una volta ringrazio il Cammino per i suoi doni, nascosti nelle sue fatiche, e per i suoi Insegnamenti .
Arrivando la sera all’ostello nella Foresteria del Monastero, quello che mi viene col cuore di augurarti…. è di inventarti dei tempi per andare a trovare la tua Stanza Ambrata.
Dove da sempre sta quella “te” incontaminata e radiosa. Piena di sbucciature sulle ginocchia per i suoi giochi arditi, ma senza le ferite interiori delle sconfitte e dei sensi di colpa.
La cui attitudine naturale a desiderare e a mettersi in gioco non è ancora stata “rieducata” dagli evidenti limiti ed inadeguatezze.
Quella il cui nativo coraggio non si è ancora inquinato dalla paura di cambiare, dalla paura di perdere, dalla paura di non meritare.
E’ così bello stare lì con lei!!!!
E’ viva e brillante come il fuoco del camino, mentre ti perdi a guardarla raccontare dei suoi sogni , leggera e profonda , immaginarsi soluzioni , bruciare le tappe , ricevere tesori , vivere felice e contenta!
Con quella tè che hai dentro, che ancora si fida, ci crede e ci prova, … fatti un giro di walzer mentre immagini i tuoi inimmaginabili desideri per il nuovo anno!
Ci ricordano i Maestri che un tacchino è un uccello come tutti gli altri, dotato di ali, ossa tubolari e piume, e che tecnicamente potrebbe volare come un gabbiano.
Eppure è talmente convinto di essere un bipede terrestre che vive, sempre un pò depresso, abbuffandosi e ingrassando, confermato dal fatto che, con tutti quei chili, riesce a malapena a fare dei salti di qualche metro , goffi e impauriti .
Incomincia a sognare di volare!!!!!