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Il mio Cammino di Santiago

 

Con molti dei miei pazienti ho accennato quest’anno, mentre mi preparavo, al Camino di Santiago che avrei fatto, e a molti ho promesso che avrei poi raccontato come era stato. Con alcuni ho già potuto condividerne qualche tesoro.

Così ho pensato di mettere qui sul sito, a disposizione di chi lo volesse, un diario WHAT’S APP con cui in quei giorni comunicavo con  i miei familiari ed i miei cari.

Ci sono dunque riflessioni ed immagini forse un po’ troppo personali per un sito professionale.

Ma credo che ormai abbiate avuto modo di capire che  io non amo fare il medico che si nasconde dentro il suo camice bianco.

E d’altronde voi venite a me nudi ed aperti, con le vostre necessità e tutto voi stessi. O almeno io questo vi chiedo.

Credo che la prima cosa che posso fare, per pensare di potervi curare, è di esserlo altrettanto.

24 luglio 2015

 

Molti pellegrini qui sul Camino di Santiago hanno un quadernino dove la sera scrivono un loro diario. Scoprendomi ‘homo tecnologicus’ (che non sono) ho creato questo gruppo di What’s App per condividere con voi amici, se lo volete,  immagini e pensieri di questo mio peregrinare. Ancora non so bene cosa mi aspetta, ma ho sentito subito che, benché io abbia voluto partire da solo, non è una esperienza che faccio solo per me.

25 luglio 2015

 

Qui comincia il Camino sui Pirenei aragonesi, al confine con la Francia.

Un caminante nella sua tipica tenuta!

28 luglio 2015

 

Si incontrano molti mucchietti di pietre sul Camino, di quelli che si fanno sui sentieri per segnare la via giusta.

Ho deciso di aggiungere una mia pietra ad ognuno: è così che crescono!

Nella foto ho incontrato una valle di omini di pietra fatti dai pellegrini, ma mi dicono che più avanti ci sono grandi mucchi di pietre a segnare gli incroci. Si sono alzate nei secoli con le pietrine di innumerevoli persone, e ancora oggi aiutano tutti i pellegrini.

Dà l’idea di partecipare ad una grande impresa: il tuo piccolo personale ed anonimo contributo a qualcosa di valore che cresce nel tempo e sarà causa di gioia e coraggio per tanti.

Kosen Rufu, o la Pace nel Mondo, è qualcosa così: fatto di piccole ostinate pietrine…

A ben pensarci, ad ogni mucchio che incontrerò ne aggiungerò due : una per me, e un’altra per chi vuole…

29 luglio 2015

 

Sono già arrivato qui!

31 luglio 2015

 

Grazie a tutti dei tantissimi auguri!!

 

Mi ero detto che volevo festeggiare il mio 57mo compleanno sul Camino, e cosí è stato. Mettendosi obiettivi semplici e chiari è più facile realizzarli.

Ho cucinato nell’ostello penne al ragù all’italiana per tutti, ed abbiamo brindato alla grande.

 

Guardavo felice la tavolata che vedete nella foto: il Camino da secoli è davvero scuola di pace e umanità. Persone di diverse nazionalità e culture, diversi per lingua, età e motivazioni, uniti però da un obiettivo comune. Si comincia col parlare delle difficoltà del percorso, del male  ai piedi o delle bellezze incontrate, della vita che accomuna, e da lí  ci si conosce, si scoprono le motivazioni, si apprezza la comune umanità. L’antico concetto buddista di Itai Doshin è qualcosa di simile: con il rispetto e la preziosità delle singole differenze si cerca un obiettivo che ci possa unire, e cosí vivendo e facendo strada insieme, si scopre la comune umanità.

1 agosto 2015

 

Tipico pellegrino ridotto ad un'ombra dalle lunghe fatiche...

2 agosto 2015

 

L’acqua fresca è un semplice immenso piacere che si condivide come il dolore ai piedi.

3 agosto 2015

 

Stasera mi sono fermato in un ostello nella sacrestia della vecchia chiesa di Viana. Di fianco alla porta della chiesa si vede un arco e sopra un balconcino: è quello dell’ostello.

 E’ un posto molto spartano, con i materassini buttati per terra, ma molto accogliente.

 

E’ gestito da volontari di un’organizzazione internazionale “Gli amici del Camino”. Sono persone che hanno fatto il Camino anche diverse volte, e se ne sono innamorate, e poi hanno deciso di farlo un’altra volta in questa maniera, come volontari hospitaleros. Fanno turni di quindici giorni, ci accolgono, ci fanno cena comunitaria e la colazione al mattino, e poi, quando tutti i pellegrini se ne sono andati entro le 10, puliscono l’ostello per la sera successiva. ( l’ostello tra l’altro è a offerta libera, ognuno paga anonimamente secondo coscienza). Sono delle gran belle persone che fanno il Camino stando ferme, questa volta, ed accogliendo invece chi viaggia. Quelle che ci sono in queste settimane sono due olandesi, dicono che  per loro è come restituire un po’ di quello che hanno ricevuto dal camino quando da pellegrine sono state ospitate. E dicono che, condividendo con noi le serate, invece che una sola esperienza di Camino, ne fanno centomila…

4 agosto 2015

 

La più vecchia e la più giovane pellegrina sul Camino.

5 agosto 2015

 

Ecco, sono a poco più di 100 km da Santiago, e se a te sembra che c’è ancora da andare fino a Genova a piedi, per noi qui sembrano noccioline!

 

Spesso nella vita, quando ci chiediamo se saremo in grado di realizzare un progetto, un’ impresa, facciamo  ovviamente i conti con le nostre attuali forze  e i nostri attuali occhi. E se ci sembra impossibile, rinunciamo. Ma potrebbe essere più vero pensare che, se comunque partiamo e incominciamo, cammin facendo ci alleneremo, le nostre forze e i nostri orizzonti cambieranno, e con quelle forze potrebbe non essere più cosí impossibile!

6 agosto 2015

 

Quando la sera all’ostello si ritrovano almeno due italiani, di certo va a finire che si fa la spesa e si cucina tutti insieme una cena comunitaria!

7 agosto 2015

 

Qui sul Camino, dove devi portare con fatica tutta la tua casa sulle spalle, ridotta al minimo indispensabile, tocchi con mano il fatto che oggi non si può quasi più comprare una cosa:  te ne vendono almeno cinque, 6+1, due litri di shampoo,12 biro, duecento grammi in più al prezzo di mezzo chilo…

Ci riempiono di oggetti, di scorte, di extra. Ma qui ti rendi conto che ogni cosa che POSSIEDI, è anche un PESO da portare nella vita.  E non solo quelle inutili da cui ci sentiamo sommersi. Anche quelle utili o belle devi comunque poterle portar con te, nel tuo cammino. Al tempo stesso qui è possibile condividere: negli ostelli c’è un’area apposita dove lasci quello che hai di troppo (gli altri cinque rasoi, o le 11 penne) o ti puoi riempire il tuo flaconcino di shampoo dalla bottiglia lasciata da altri.

TUTTI PIÙ FELICI E PIÙ LEGGERI.

Lezioni profonde….

8 agosto 2015

 

Tra i vari graffiti che ho incontrato sul sentiero, ve ne ricopio alcuni, che hanno rimbombato nelle mie orecchie per migliaia di passi:

 

“NO TODOS LOS QUE ERRAN SE HAN PERDIDO”

 

“Viviamo nell’era dei telefoni intelligenti e delle persone stupide”

 

“Viaggiare ti rende umile: vedi quanto poco spazio occupi nel mondo”

 

“Metti in discussione le tue idee almeno quanto lo fai con quelle degli altri?”

 

“Caminante, no hay camino. Se hace camino al andar!” (Pellegrino, non esiste il sentiero. Il sentiero lo crei camminando!)

9 agosto 2015

 

C’è una bella iniziativa sul Camino che seguo con tenacia fin dall’inizio: negli ostelli si distribuiscono queste borse con le quali i pellegrini si occupano di raccogliere sui sentieri le plastiche e lattine buttate, tenendo il cammino pulito. Si perché si vede che purtroppo molti camminanti buttano l’immondizia per terra, e temo che molti siano proprio italiani.

Se vediamo un’azione sbagliata possiamo intanto condannarla. Poi possiamo decidere di non farla noi. Ma forse meglio ancora è fare un’azione opposta: una silenziosa, piccola e tenace azione in controtendenza può arrivare molto lontano.

Una compagna di cammino mi faceva notare ridendo che una volta i pellegrini si inginocchiavano ad ogni Cappella o Crocefisso che incontravano sul Camino, io invece mi inginocchiavo (per raccoglierla) ad ogni immondizia che trovavo! Lo spirito di dedizione perlomeno è lo stesso.

Tornando alle cose serie, questo è il polpo alla galega, piatto tipico di qua.

10 agosto 2015

 

Quante persone si incontrano sul Camino! Sto facendo volontariamente questo cammino  da solo, eppure non ricordo altro periodo della mia vita in cui abbia incontrato così tante persone ogni giorno. 

Spesso sono incontri fugaci, si cammina qualche ora vicini, alternando i silenzi a parole in cui ci si apre e ci si racconta. Spesso ci si incoraggia, perché qui a volte è dura, altre volte si condivide il sollievo della cresta raggiunta, o della vista che si apre all’orizzonte, della fine di una salita, di una fontana  o dell’ombra fresca di un ciuffo d’alberi nell’arsura. Ma anche quando solo incroci il passo di un altro, e non hai fiato o parole da scambiare, non è mai come le migliaia di incontri anonimi che abbiamo sui marciapiedi delle nostre città, sul lavoro o al supermercato. In cui ci si  fa un cenno di saluto o gli auguri di natale senza guardarsi nemmeno negli occhi. Qui ci sono quelle due semplici parole che ci si scambia sempre, alzando lo sguardo dal sentiero:  BUEN CAMINO! 

 

Qualsiasi sia la tua lingua, Buen Camino! 

 

Qualsiasi sia il tuo sogno, Buen Camino!

Due parole semplici ma sincere. Tengono dentro tutta la strada, tutti gli sforzi, e tutte le gioie che tu hai incontrato, e che sai che anche lui ha passato. E gli auguri veri che fai a lui, a te stesso, e a tutti gli altri pellegrini in cammino, di poter proseguire, ed arrivare infine.

 

Due parole vere che tengono dentro tante settimane di vita condivisa su quelle tappe, e tutte quelle che ci attendono: non serve altro, e tutti le capiscono: BUEN CAMINO!

Ti appoggi appena al bastone, tiri un respiro, e incroci il suo sguardo per un attimo.

Ma in un attimo ti è così chiaro che hai vissuto gli stessi sentieri, patito le stesse sue vesciche e tendiniti, salito le stesse salite, bevuto alle stesse fontane… E se sai che anche lui ha sperato, facendosi tardi la sera sul cammino, di trovare ancora un letto libero al prossimo ostello, se puoi immaginare il suo sospiro ad incontrare finalmente un’osteria nella calura…se pensi che anche lui sa come ci si sente incredibilmente leggeri la sera in ciabatte dopo la doccia… o come fanno male le ginocchia i primi venti minuti al mattino, ma com’è partire col buio e vedere il sole che sorge sul crinale…. Allora sai che ti capisce quando gli dici Buen Camino. E se lui con gli occhi ti dice che ha fatto anche lui amicizie per strada che sembrava di conoscersi da anni, e poi le ha lasciate. Che anche a lui è capitato di ritrovare qualcuno in un ostello una settimana più avanti, saltando dalla gioia come ad aver ritrovato il fratello emigrato. E che comunque anche a lui sembrava che non fosse affatto un caso quello che gli stava succedendo…. Insomma, se sai che stai facendo lo stesso cammino, è molto più facile capirsi, e al di là delle differenze, percepire quella COMUNE UMANITA’ che è il principio della Pace nel Mondo. Qui, nella semplicità del Camino, è molto chiaro, ma sai che vale ovunque. Che  camminiamo o no verso Santiago, tutti condividiamo la nascita, l’avventura di crescere, di innamorarci e di deluderci, di credere nei nostri figli o di difendere qualcosa con tutto noi stessi… l’ aver paura della nostra fragilità o la fortuna di un incontro magico… la solitudine o l’intuizione…. insomma  condividiamo con tutti la Vita.

11 agosto 2015

 

Ecco ci siamo, mancano solo una ventina di km: in meno di cinque ore di cammino, tra boschi di eucalipti prima, e poi attraversando le periferie della città, arriveremo a Santiago!

 Ricordo ancora la stele iniziale sui Pirenei, ”Santiago 853 km”. Ieri si parlava di piccole azioni tenaci: allora un piccolo passo sembrava davvero insignificante, ma messi uno dopo l’altro, giorno dopo giorno, scopri che sei quasi arrivato.

12 agosto 2015

 

Vedendo finalmente Santiago da lontano…..

Ecco, arrivato!

Umanamente, quando finalmente ci sei, cresce un po’ di malinconia, (perché il bello era camminare e non arrivare), ma nessun problema, anche in questo caso il Camino è magico e generoso:  ti propone l’Extension!!!

Già dal medio evo infatti i pellegrini, per quanto la meta fosse Santiago, in realtà poi ripartivano per percorrere gli ultimi 100 km che la separano dall’Oceano, raggiungendo Finis Terrae, a quell’epoca considerata la fine occidentale del mondo conosciuto.

Per noi è dolce come il bis nei concerti: sai che non durerà molto, ma per un attimo si ricomincia!

13 agosto 2015

 

… e così si riparte, ora la meta è l’oceano infinito…

14 agosto 2015

 

Oggi si cammina sotto la pioggia...

…e poi, ad un certo punto, uscendo da un fitto bosco di eucalipti, per la prima volta ti appare l’Oceano! Che emozione…

Muxia, la cittadina più a ovest della penisola iberica.

16 agosto 2015

 

Ecco come si arrende infine la terra al grande Oceano…

…a volte con rocce possenti che resistono ai colpi delle onde, vivendo le emozioni come lampi e fragore di spruzzi, stupiti e sorpresi…

…altre volte col dolce letto della sabbia bianca, che quelle rocce, quelle onde e quelle emozioni  ha già digerito e sminuzzato da chissà quanti milioni di anni e di vite, e che ora può scendere soffice ed invitante a farsi baciare dalla risacca….

Sospeso sto io, lí in mezzo, nel vento…

…consapevole solo di un grande tesoro...

…i gabbiani, loro, volano sopra tutto questo…

Un grazie anche ai sandali che mi hanno portato fin qui.

17 agosto 2015

 

Domani l’ultima tappa, ancora 32 km, da Muxia  a Finis Terrae. Più in là non si può  più camminare.

 

Ci vuole uno stop, se no sinceramente camminerei fino in America. Per la prima volta sento un potere infinito nelle mie gambe. Le piccole gambe di un uomo che possono arrivare ovunque vogliano. Non smetterei mai di lasciarle correre!

 

E non è una sindrome di Forrest Gump in un quadro di esaltazione ossessiva. E’ condiviso da tutti questi pellegrini che, dopo aver tanto camminato per arrivare a Santiago, ieri si sono alzati col buio alle 6:00, hanno rimesso tutte le loro cose nello zaino, e hanno ricominciato a camminare verso Finsterre.

 

Forse è semplicemente come non smetteresti mai di sentire il canto delle onde del mare, di stupirti della perfezione dei fiori, come non smetteresti mai di mangiare le ciliegie, come non smetteresti mai di amare............

18 agosto 2015

 

Eccola qua la stele “kilometro zero”, posta alla fine del capo di Finis Terrae, ai piedi del faro, dove il Camino definitivamente finisce. Ecco, sono arrivato. Il buffo è che c’era una tale nebbia che quasi non la trovavo!!!! Pioggerellina atlantica, nebbia e vento. Clima adatto alle riflessioni finali. C’è comunque un po’ di nebbia anche nel pensiero: emozioni in sovraccarico? Chissà, domani magari le grandi onde spruzzanti saranno più calme. Per stasera l’unica cosa certa è un enorme Grazie! Buonanotte a tutti.

19 agosto 2015

 

Stamattina ho salutato l’oceano a Finsterre, stasera l’ultima notte all’ostello di Santiago.

Come spesso succede nella vita, ogni momento, ogni particolare, anche da poco, la coda alle docce, lo scroccare il wi-fi al bar di fronte per mandare i what’s app, l’uso cucina “io faccio del tè, tu hai lo zucchero?”, il bucato steso “chi si è preso un calzino blu?”, il mucchio dei bastoni all’entrata, il silenzio in camerata alle 22:00 e l’accendersi improvviso di tante lucine da fronte…, tutto quanto hai sempre fatto diventa di colpo preziosissimo perché è l’ultima volta.

(ma perché non riusciamo a rendercene conto prima, quando ce lo possiamo gustare ancora per un po’?)

20 agosto 2015

 

Scrivo dall’aeroporto internazionale di Santiago.

Per dire come mi sento fuori luogo qui, con il mio zaino e i miei sandali impolverati, direi che sara’ un grande uccello di latta a riportarmi a casa!

In qualche angolo riconosco altri pellegrini nascosti e un po’ sperduti.

 

Comunque rapidamente so tornare con i piedi per terrra (da che parte stanno pero’ alto e basso? Prima avevo i piedi nella  polvere, ora addirittura volero’…)!

Adesso, e tutti i pellegrini avvicinandosi a Santiago lo capiscono, inizia la parte piu’ impegnativa del Camino, il Ritorno. Cosa portiamo a casa nel nostro zaino?  Abbiamo lasciato il bastone che non entrava nel bagaglio a mano. Quello che c’e’ nel cuore entrerà nel check in di Ryanair?

Il Camino e’ una grande scuola di Incontrare, Abbracciare e Lasciar andare. Si incontrano tantissimi luoghi magici in cui vorresti restare, e persone meravigliose con cui vorresti avere una vita per parlare. Ci si affeziona in un lampo, di una intensità abbagliante, e subito dopo si devono salutare. E a passo d’uomo ci si allontana, abituati a non portare nostalgie, lo sguardo avanti verso la tappa di domani. Cosí è il Camino. Ricordi preziosissimi che non pesano nello zaino, ma che ti aiutano nel camminare, come il tuo bastone.

 

Anche voi cari amici eravate nel mio bastone: grazie a tutti per avermi accompagnato, per avermi incoraggiato con i vostri post, per avermi sostenuto nei non pochi momenti duri, per avermi permesso di condividere le gioie più grandi che mi esplodevano dentro. Per aver camminato con me.

 

Sapevo già che la vita è un cammino. Forse ora ho solo compreso che quel cammino è un Pellegrinaggio….

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